Gli impianti acustici cocleari sono dispositivi medici elettronici che vengono utilizzati nei casi in cui l’apparecchio acustico non è in grado di curare una sordità profonda.
Vengono chiamati cocleari proprio perché sostituiscono la funzione della coclea, quale organo dell’orecchio responsabile della trasmissione del suono al cervello.
L’apparecchio cocleare può essere consigliato ad adulti e bambini con età superiore ai 12 mesi, che soffrono di una grave perdita uditiva talvolta totale in entrambe le orecchie: solitamente è destinato a persone divenute sorde con il tempo e non dalla nascita consentendo loro di comprendere al meglio le conversazioni, ascoltare la tv o la musica ed utilizzare il telefono. I portatori di impianti cocleari possono prendere parte alla vita sociale migliorando la propria indipendenza e ricevendo costante sostegno nella vita quotidiana. Tali apparecchi sono stati progettati appositamente per rendere i suoni non solo più forti ma anche più nitidi, consentendo l’accesso all’udito soprattutto in ambienti più rumorosi e aumentando in tal modo la soddisfazione uditiva.
La loro struttura e le funzioni
Diversamente dagli apparecchi acustici tradizionali, gli impianti cocleari sostituiscono la funzionalità uditiva danneggiata oltrepassando le strutture compromesse e convertendo i segnali acustici in quelli elettrici. Sono composti esternamente da un audioprocessore, un microfono e da una batteria che vengono collegati, tramite un cavo sottile, all’antenna trasmittente. Internamente vi è un ricevitore e degli elettrodi: la parte interna è collegata a sua volta con l’antenna trasmittente.
Il processore esterno viene posizionato dietro all’orecchio ed è in grado di raccogliere e digitalizzare il suono. La batteria invece, posta nella parte inferiore, serve per alimentarlo. L’audioprocessore passa il suono all’antenna che, ricevendo i segnali, li trasmette dentro la coclea grazie al lavoro svolto dagli elettrodi. Questi ultimi invieranno gli impulsi al nervo acustico raggiungendo il cervello ed elaborano frequenze differenti per una totale comprensione di ciascun suono. Sarà il cervello a tradurre gli impulsi in sensazione uditiva.
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